Mi ha emozionato. Perchè è un po’ così anche per me…
“Quando scendi? Dai che vengo a trovarti! Buon rientro…”
Come tutte le volte che torno dalle ferie (specialmente quelle estive), ho un groppo in gola inestricabile. Ho un banchetto di emozioni da masticare, elaborare e digerire che quasi mi paralizza. Probabilmente non sarebbe così se, come molti fanno, decidessi di dedicare i miei giorni liberi a un sano viaggiointercontinentale. Voglio dire: avrei assai ricordi, emozioni e fotografie da editare anche in quel caso, ovvio. Ma sarebbe una cosa diversa. Sarebbe un bell’argomento di conversazione al rientro in ufficio, agli aperitivi con amici, conoscenti, colleghi ed ex–colleghi. Sai, vedere posti lontani, mangiare cibo esotico (per quanto le cozzealgratin per me restino mediamente esotiche), convertire le monete straniere in euro, scambiarsi i souvenir. Ma non sarebbe quella roba che, invece, è per me tornare giù. Un pellegrinaggio esistenziale. Una seduta di psicoterapia. Una roba faticosa. Bella ma complessa. Forse necessaria…
View original post 869 altre parole